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Comune di Gradara e il suo entroterra.

E’ citata per la prima volta in documenti del 1032 come «curte gradariae». Ha una origine antichissima e l’arco d’ingresso al borgo, per la sua struttura particolare, è sicuramente più antico delle mura, forse di età romana.

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Gradara: città tradizioni e cultura

Le mura che cingono il centro hanno camminamenti che permettono a chi li percorre di godere, specialmente nelle sere d’estate, di un’atmosfera e di un panorama davvero suggestivi. I Malatesta, che vi si insediarono attorno al 1260, costruirono la Rocca che ancor oggi è visitabile; nella Cappella del palazzo è conservata una «Madonna e Santi», terracotta invetriata di Andrea Della Robbia. La fama di Gradara è però innegabilmente legata al poema dantesco e al «galeotto fu il libro e chi lo scrisse» con cui iniziò la travolgente storia d’amore e morte dei due amanti Paolo e Francesca.


Cucina: a Gradara saporita cucina terragna, con specialità marchigiane e romagnole. Nei dintorni, sul mare, cucina di pesce semplice o elaborata, ma sempre di alto livello.
 Vini: in questa cittadina di confine tra Romagna e Marche troviamo un ottimo Sangiovese e anche il Trebbiano.
 Acquisti e souvenir: oltre ai classici souvenir della zona come ceramiche e tele stampate si possono acquistare prodotti gastronomici locali.
 Dintorni: dalle colline di Gradara, in terra marchigiana si raggiunge, percorrendo una strada che offre viste mozzafiato sul mare, la splendida insenatura della Baia di Vallugola. Più avanti, risalendo sulla panoramica si arriva al borgo di Casteldimezzo.